Tristezza e biofeedback

Tristezza e biofeedback

Tristezza e biofeedback
Tristezza e biofeedback

Il biofeedback del segnale elettrodermico può essere applicato nel trattamento della tristezza per modulare regolare il sistema neurovegetativo. Il biofeedback  si basa sull’interazione tra paziente e una apparecchiatura tale da indurre nel paziente un controllo di una variabile  fisiologica a controllo sottocorticale e automatico.  Il biofeedback del segnale elettrodermico è in grado di produrre un effetto antinfiammatorio e  favorisce un equilibrio nel funzionamento sistema nervoso autonomo.

Il termine tristezza nel linguaggio comune  indica  una patologia delle emozioni appartenente alle nevrosi, meglio nota come melanconic depression. La tristezza è una risposta adattativa  a stress. Ques’ultimo  determina una incapacità e\o rassegnazione del paziente, che culmina in una melanconia profonda con abbandono delle cure e attenzioni rivolte in precedenza a se stesso.  Talvolta la tristezza è connessa ad un evento  conflittuale risentito come una ”minaccia al proprio nido”. Il lutto, la perdita, il fallimento, la separazione, la perdita di ruolo sociale o il pensionamento possono essere risentiti come una disgregazione del “nido” in senso figurato, in tal modo scatenando la tristezza.  Indicatori della tristezza che supera i limiti e diviene una sofferenza emozionale sono i seguenti sintomi:

  • insonnia o ipersonnia
  • agitazione o rallentamento psicomotorio
  • astenia
  • disforia
  • diminuzione di interesse o piacere per le attività
  • aumento o perdita di peso
  • difficoltà alla concentrazione
  • difficoltà a decidere
  • melanconia
  • isolamento sociale
  • disagi somatici associati

La tristezza è una frequentemente concausa o associata ad altre malattie. Sopratutto nei paesi ad alto tenore di vita e  la tristezza precede talvolta malattia somatiche anche impegnative. La prevalenza della tristezza  aumenta con la maggiore età, evidenziando come in alcune società si escludano gli anziani dalla partecipazione e dal piacere di vivere.  Le cause della tristezza sono molteplici e diverse scuole di pensiero si contrappongono in merito. Concorrono in misura diversa alla tristezza cause genetiche, psicologiche, metaboliche, somatiche, sociali, biologiche, iatrogene e alimentari. Meglio è accettare una multicausalità della tristezza con prevalenza diversa nel singolo caso. Oltre certi limiti la  tristezza  diviene una condizione caratterizzata da sofferenza tale,  da rendere necessario un trattamento.

Il biofeedback del segnale elettrodermico  ha un ruolo in un trattamento della tristezza. Il trattamento della tristezza con biofeedback del segnale elettrodermico comporta ad un miglioramento della risposta adattativa  a stress e pertanto una diminuzione dei sintomi associati.  Le sedute sono settimanali o bisettimanali e durano  trenta di minuti. Il biofeedback del segnale elettrodermico ha un effetto sulle malattie stress correlate, sulle infiammazioni croniche e sul sistema neurovegetativo. Il sistema neurovegetativo è impegnato nella regolazione automatica di un elevato numero di variabili biologiche,  tra cui anche la risposta adattativa a stress. In particolare l’efficienza del parasimpatico è  inerente allo stato di quiete o pace  interiore.

Il trattamento con biofeedback nella tristezza contribuisce a ridurre o evitare il fabbisogno di terapia farmacologica maggiormente invasiva. Per migliorare la risposta al trattamento è utile somministrazione del corretto turnover idrico verificato con l’analisi di composizione corporea e integrazione corretta di magnesio e potassio. Il biofeedback è una terapia medica. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e applicata da un medico dopo una diagnosi e con un preciso protocollo di inclusione nel trattamento. Le interazioni con lo stile di vita, la nutrizione e soprattutto con altra terapia come quella farmacologica è oggetto di valutazione preliminare al trattamento.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma

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