Pubalgia e biofeedback

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Pubalgia e biofeedback
Pubalgia e biofeedback

Nella pubalgia  il biofeedback del segnale elettrodermico è indicato sia come terapia dell’infiammazione cronica, sia dello stress percepito. ll trattamento con biofeedback del segnale elettrodermico è un trattamento che non induce dipendenza ed è privo di effetti collaterali indesiderati. Il paziente è connesso ad una apparecchiatura che retroaziona il segnale elettrodermico prelevato dal paziente,  con precisi benefici nelle infiammazioni e nelle malattie stress correlate.

La pubalgia è un’infiammazione all’inserzione dei tendini che coinvolge più frequentemente i muscoli adduttori della coscia. Il dolore è indotto per sovraccarico o microtrauma biomeccanico. La pubalgia è una patologia  che si osserva  spesso negli sportivi.  Possono interferire con la pubalgia anche patologie muscolari, tendinee e articolari. Le infiammazioni croniche  CID’s Chronic Inflammatory Disease’s possono essere una causa della pubalgia, osservabile però raramente anche come un sintomo paraneoplastico. Il termine tecnico pubalgia è da considerare pertanto in relazione a diverse malattie, tutte caratterizzate da dolore in una zona specifica dell’inguine, sul pube e all’interno della coscia.  La pubalgia peggiora generalmente  all’inizio di ogni impegno fisico e tende ad attenuarsi o scomparire con l’attivazione muscolare e articolare. Progredendo la pubalgia comporta un  dolore intenso che evidenzia peggioramento in relazione a scatti nei movimenti o repentini cambiamenti della loro direzione. La zona del dolore connesso pubalgia si irradia con il tempo lungo alla zona antero-mediale della coscia.

La diagnosi di pubalgia è clinica, ma è opportuno ricercare con la diagnostica strumentale e di laboratorio tutte le sue cause per predisporre un trattamento efficiente.  A tal scopo sono necessarie le tecniche a immagine come la radiologia, la risonanza magnetica nucleare e la ecografia a ultrasoni.  Tali esami possono evidenziare alterazioni degenerative a carico della sinfisi pubica, delle articolazioni sacroiliache, dei tendini e dell’aponeurosi. La valutazione tramite esami di laboratorio dell’infiammazione cronica completa la fase diagnostica. Nel paziente affetto è opportuna correzione delle abitudini alimentari, soprattutto quando si osserva associata alla pubalgia  una perdita della massa magra e\o aumento della massa grassa con acidificazione metabolica. L’ inserimento del paziente in un programma di nutrizione clinica è in tale caso opportuno.

La terapia convenzionale della pubalgia  si avvale di riposo e trattamento farmacologico antinfiammatorio. La fisioterapia e\o la ginnastica posturale sono applicate per la riabilitazione del malato.

In questo contesto il biofeedback del segnale elettrodermico rappresenta una terapia dell’ infiammazione naturale dell’infiammazione cronica e dello stress implicato nella malattia.  Non di rado nei pazienti con pubalgia si osserva oltre l’infiammazione locale anche uno stato di disagio della sfera emotiva.  Il biofeedback del segnale elettrodermico attraverso la stimolazione del potenziale d’azione delle cellule ottiene una ripolarizzazione cellulare con conseguente riequilibrio dell’ambiente intracellulare ed extracellulare, favorendo la riduzione dello stato infiammatorio e dello stress percepito.  Il biofeedback si somministra in cicli di trattamento la cui frequenza e estensione dipende dalla patologia trattata e dalla sua gravità.  Le sedute di trattamento sono vissute gradevolmente dai pazienti, perché inducono un piacevole rilassamento. Per migliorare la risposta in terapia si associa al trattamento l’integrazione di elettroliti e si consiglia di bere il turn over idrico giornaliero dopo verifica tramite l’analisi di composizione corporea. Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e un preciso protocollo di inclusione nella terapia.   L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma

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