Gonartrosi e biofeedback

Gonartrosi e biofeedback

Gonartrosi e biofeedback
Gonartrosi e biofeedback

Per la gonartrosi si consiglia il  biofeedback del segnale elettrodermico come terapia antinfiammatoria e analgesica priva di controindicazioni rielvanti. Nel biofeedback il paziente è connesso ad una apparecchiatura che retroaziona il segnale elettrodermico prelevato dal paziente. Il biofeedback  è una terapia naturale, che contribuisce a ridurre o evitare terapia maggiormente invasiva. Il biofeedback è applicato nella gonartrosi per ridurre la flogosi e contenere il dolore connesso. Si tratta di una metodica complessa integrata in una terapia che non si deve concludere solo come atto terapeutico locale.

Si considera l’articolazione del ginocchio complessa  perché è  estremamente mobile e opera con carico ponderale rilevante. Il peso e l’effetto leva che si scarica sul ginocchio rendono questa articolazione particolarmente esposta a processi degenerativi o traumatici.  I capi articolari non perfettamente sovrapponibili si compensano tramite dispositivi ausiliari, formati da cartilagine fibrosa ovvero i menischi.  Il ginocchio è circondato da una capsula articolare e da molti legamenti  che  concorrono a tenere insieme l’articolazione. Per la biomeccanica del ginocchio sono determinanti  i due  legamenti crociati.  L’articolazione del ginocchio è responsabile di movimenti in estensione e flessione della gamba rispetto alla coscia. I movimenti di rotazione sono più delicati e sono pertanto contenuti proprio dalla presenza dei legamenti crociati e collaterali. Ovviamente una articolazione  biomeccanicamente complessa può  risultare impegnata da patologie molteplici  traumatiche o degenerative tra cui la gonartrosi.  Tra le lesioni traumatiche sono  frequenti le  fratture, le rotture meniscali o legamentose;  per quanto  riguarda le lesioni degenerative la gonartrosi è certamente quella più diffusa.

 La gonartrosi può essere determinata da molte cause, concause e aggravanti. Spesso la gonartrosi  è  connessa alla postura, alla tensione muscolare, alla degenerazione o usura dell’articolazione,  alla meniscopatia, all’infiammazione e anche a disturbi di tipo psicosomatico.  La diagnosi  dei processi implicati nell’ gonartrosi precede ogni trattamento. Per la diagnosi si ricorre agli esami radiografici, la risonanza magnetica, l’artroscopia e gli esami di laboratorio.  Una valutazione nutrizionale è utile e precede il trattamento, per verificare strumentalmente una perdita della massa magra muscolare e\o aumento della massa grassa con tendenza all’acidificazione metabolica. Per la diagnosi  di questo importante fattore di flogosi sistemica è necessaria l’analisi della composizione corporea.

Il biofeedback del segnale elettrodermico per  la gonartrosi si applica per  contenere la flogosi e il dolore. Il biofeedback del segnale elettrodermico attraverso la stimolazione del potenziale d’azione delle cellule ottiene una ripolarizzazione cellulare con conseguente riequilibrio dell’ambiente intra ed extracellulare, favorendo la riduzione dello stato infiammatorio e pertanto anche il dolore.  Il biofeedback si somministra in cicli di trattamento la cui frequenza e estensione dipende dalla gravità dei sintomi.   Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico.  La diagnosi, le interazioni con altre forme di terapia e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e quando necessario con tutti gli accertamenti opportuni.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma

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