Endurance Training e biofeedback

Endurance Training e biofeedback

Endurance training
Endurance training

Il biofeedback contribuisce alle gestione delle problematiche e della performance durante allenamento in Endurance training. Il biofeedback è una terapia basata sulla interazione tra paziente e uno specchio tecnologico tale da indurre nel paziente un controllo del suo comportamento. La maggior parte delle variabili della vita biologica sono gestite dal sistema nervoso centrale sottocorticali che elaborano automaticamente un comportamento adattativo. Il biofeedback non presenta rischi collaterali per l’atleta ed è pienamente compatibile con l’etica sportiva.

L ‘allenamento Endurance o Endurance training è denominato anche Steady State Training (SST) e Continuous training (CT)  è quel metodo di allenamento aerobico che prevede di mantenere la frequenza cardiaca costante, in genere entro un  di range intensità stabilito dagli obiettivi da raggiungere.  L’ Endurance Training si contrappone all’altra grande categoria di allenamenti cardiovascolari aerobici/anaerobici rappresentata dall’ Interval training, in cui l’attività fisica viene intervallata o alternata da periodi di riposo o di recupero attivo. L’ Endurance Training e un tipo di esercizio fisico  facile da programmare e eseguire, perché viene caratterizzato  da  un andamento costante per lunghe distanze. La frequenza cardiaca è prestabilita e non subisce variazioni durante l’esercizio ma viene mantenuta invariata  durante l’allenamento.  I benefici indotti dell’ Endurance Training sono molteplici, a partire dal miglioramento della condizione cardio-cicolatoria e dalla riduzione del grasso corporeo. L’ Endurance training è altrettanto utile per sviluppare la capacità di resistenza aerobica e per alzare la soglia anaerobica.  Per soggetti anziani, sedentari e durante la riabilitazione dopo infortuinio o malattia l’Endurance trainig è applicato a  basse intensità, perché ritenuto un tipo di allenamento generalmente più sicuro e confortevole.  L’ Endurance training è molto apprezzato tra gli entusiasti del fitness. Atleti con performance di alto livello come triatleti, fondisti o maratoneti  apprezzano però altrettanto l’ Endurance training anche se loro si allenano ad una elevata intensità come richiesto dalla loro disciplina specifica.

L’ Endurance Training viene svolto spesso sulle macchine cardio a controllo elettronico in dotazione in tutte le palestre, che permettono di mantenere la frequenza cardiaca costante. I macchinari cardio offrono la possibilità di ottimizzare l’allenamento tramite il costante monitoraggio della frequenza cardiaca. Questi apparecchi permettono di impostare una difficoltà o una resistenza specifica per fare in modo che si adegui al range della frequenza cardiaca ricercata.   Nei casi in cui l’Endurance Training preveda intensità elevate, esso può assumere il nome di High Intensity Endurance Training. Le alte intensità previste dal High Intensity Endurance Training vengono riconosciute tra l’85 e il 90% della frequenza cardica massima. Quando l’ High Intensity Endurance Training viene portato precisamente ai livelli della soglia anaerobica può essere definito come Maximal Endurance Training,

Le applicazioni più frequenti per dell’ biofeedback per migliorare le prestazioni  durante l’Endurance training sono la gestione naturale dell’infiammazione e dello stress, mgliorando la risposta adattativa all’allenamento. Le risposte adattative in allenamento al fine di implementare le prestazioni sportive  costituiscono uno stress fisico, mentale o emozionale. Le prestazioni in Endurance training dipendono dal sistema metabolico, neurovegetativo, endocrino, immunitario e dalla serenità del soggetto osservato. In ogni caso la prestazione  coincide con una fase di preparazione atletica che implica stress, flogosi, acidificazione tissulare e dolore.  In tale contesto è utile l’ biofeedback perchè gestendo in modo naturale le risposte  a stress contribuisce ad aumentare le prestazioni. L’ biofeedback nella preparazione atletica con High Intensity Endurance Training è utilizzata per :

  • gestione del dolore
  • gestione della respirazione coerente con performance
  • gestione della infiammazione
  • gestione dello stress fisico, emozionale e mentale

Il biofeedback è una terapia efficiente  e non evidenzia gli effetti collaterali  e etici connessi invece all’uso dei farmaci.  Il biofeedback  durante High Intensity Endurance Training al contrario contribuisce a ridurre il fabbisogno di farmaci per via sistemica di coloro che per le più svariate ragioni dovesssero assumerli.   La retroazione nel biofeedback del segnale elettrodermico consente di rigenerare la ripolarizzazione cellulare significa abbassare significativamente i processi flogistici. Il biofeedback del segnale elettrodermico è  una terapia idonea a ristabilire un equilibrio del sistema neurovegetativo. Il corretto rapporto tra sistema simpatico e parasimpatico è fondamentale per contenere le molteplici risposte adattative implicate  nello stress durante Endurance Training e in partcolare High Intensity Endurance Training.

Il biofeedback respiratorio permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco.  La relazione coerente tra queste due variabili della vita, induce una attivazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico, tale da attivare un miglioramento in della performance e resistenza durante High Intensity Endurance Training.  Durante il trattamento  con il biofeedback respiratorio lo sportivo impara ad usare la respirazione in modo consapevole, superando  durante la gara i limiti della respirazione automatica.  Lo sportivo prima delle prestazioni è connesso ad un fotopletismografo in grado di valutare il funzionamento del sistema nervoso autonomo che dopo aver misurato le variabili dipendenti dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico, elabora un ritmo respiratorio che chi pratica sport intensivamente è  chiamato a seguire tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito.

 Il biofeedback è prescritto e somministrato da un medico dopo una valutazione dello sportivo  secondo un preciso protocollo di inclusione nel trattamento. Le interazioni con la nutrizione, la tipologia di allenamento, la prestazione in gara e soprattutto con ogni forma di altra terapia è oggetto di valutazione preliminare al trattamento.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma

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