Dispareunia e biofeedback

Dispareunia e biofeedback

Dispareunia e biofeedback
Dispareunia e biofeedback

Il biofeedback è utile nel trattamento della dispareunia  per le forme che presentano una correlazione prevalente con la sindrome adattativa a stress.  ll biofeedback  è una metodica che si basa su una strumentazione che retroaziona al paziente una variabile fisiologica sotto controllo del sistema nervoso sottocorticale  e pertanto automatica .

La dispareunia  è un dolore  avvertito durante un rapporto sessuale da pazienti sia maschili che femminili denominato in lingua anglosassone  Sexual Pain Disorders.  La dispareunia  impedisce il fruire  di un rapporto gradevole e può determinare nel tempo una perdita reattiva di interesse per l’attività sessuale. La dispareunia dipende da cause fisiche, emotive o mentali. La dispareunia femminile non va assimilata alla vulvodinia, che si manifesta anche in assenza di contatti sessuali.  In ambito medico si distingue una dispareunia primaria ovvero da sempre esistita, da una dispareunia secondaria ovvero insorta dopo un periodo di normale  espressione sessuale.  Una dispareunia situazionale ovvero  manifesta solo con un preciso partner o  situazione è un uso improprio del termine anche comune. Non si deve infatti confondere la dispareunia  con il difficoltoso esercizio del libero arbitrio  in  occasione di una   situazione sessuale, tale da esprimersi come dolore piuttosto che come diniego.  Eventi di vita, come il lutto o una preoccupazione possono invece causare dispareuinia transitoriamente, come una risposta biologica sensata tesa a concentrare le energie sulla problematica risentita come maggiore.  Anche in caso di conflitto tra partner in una coppia è improprio usare il termine dispareunia per definire il possibile  rifiuto mascherato di intimità. La dispareunia è però molto frequentemente una risposta adattativa a stress. Le cause più frequenti di dispareunia sono  diverse e non sempre lo stress è implicato anche se lo si osserva spesso:

  • malattie infiammatorie dei genitali e\o vie urinarie
  • alterazione anatomiche dei genitali
  • malattie autoimmuni
  • malattie sistemiche
  • malattie endocrine
  • menopausa
  • stress
  • conflitti emozionali
  • farmaci
  • tossici
  • esiti di chirurgia in zona pelvica
  • esiti di radioterapia in zona pelvica
  • aderenze
  • induratio

Sebbene la dispareunia possa essere sia maschile sia femminile, il termine è  poco usato per gli uomini e si preferisce parlare con lo stesso significato di coito doloroso. La terapia della dispareunia dipende dalla cause e pertanto è sempre preceduta da una precisa diagnosi. Come strumenti di terapia sono utilizzati a secondo dei casi prevalentemente farmaci, atti chirurgici e psicoterapia.

Il biofeedback è uno strumento utile nel trattamento nelle forme di dispareunia connesse a stress. A tal scopo si utilizzano favorevolmente sia il biofeedback del segnale elettrodermico, sia il biofeedback respiratorio.  Il biofeedback  del segnale elettrodermico emula per il paziente il potenziale di membrana correttto, interagendo in tal modo con il sistema neurovegetativo e  con  l’asse HPA.  Le variazioni del potenziale di membrana negli spettri di frequenza più elevati è sono infatti da riferire al sistema neurovegetativo e dell’asse HPA.  Il biofeedback del segnale elettrodermico emula, l’assenza di processi infiammatori, al fine di abbassare la risposta dell’asse HPA e, conseguentemente, il rilascio di glucocorticoidi. Questi ormoni non sono però implicati solo nell’ infiammazione cronica, ma anche nelle malattie stress correlate.

Il biofeedback respiratorio si basa sulla retroazione al paziente di un ritmo respiratorio sincronizzato al ritmo del battito cardiaco.   Il biofeedback respiratorio permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco vantaggiosa alla vagotonia, condizione essenziale all’espressione di  uno stato di relax.  La relazione coerente tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco, induce una interferenza terapeutica sul sistema nervoso autonomo parasimpatico.  Il paziente è connesso ad un fotopletismografo in grado di valutare il funzionamento del sistema nervoso autonomo che dopo aver misurato le variabili dipendenti dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico, elabora un ritmo respiratorio che il paziente è  chiamato a seguire tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito.

Il biofeedback del segnale elettrodermico e il biofeedback respiratorio si somministrano in cicli di trattamento. La terapia è generalmente gradita dai pazienti, perché comporta un piacevole rilassamento.  Per migliorare la risposta in terapia si associa al trattamento valutazione della nutrizione e si consiglia di bere il turn over idrico giornaliero dopo verifica tramite l’analisi di composizione corporea. Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e un preciso protocollo di inclusione nella terapia.  Anche le interazioni con altre forme di terapia, e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e eventuali accertamenti.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback  a Roma

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