Dipendenza sessuale e biofeedback
Il biofeedback può essere impegnato nel trattamento della dipendenza sessuale per le forme cliniche correlate a stress. Le tecniche di biofeedback si basano sulla interazione tra paziente e una apposita strumentazione. Il biofeedback retroaziona sul paziente una sua variabile fisiologica controllata dalle aree sottocorticali del sistema nervoso centrale.
La dipendenza sessuale è una sofferenza del comportamento sessuale caratterizzata dalla compulsione ad avere rapporti o pensieri sessuali. Nella dipendenza sessuale il paziente utilizza la sessualità per gestire lo stress fino al punto di non potersi sottrarre alla stessa anche in contesti che lo richiederebbero. La dipendenza sessuale comporta i tipici comportamenti della compulsione e ossessione con i disturbi della personalità connessi. Il paziente con dipendenza sessuale patisce per questo nel tempo un deteriorarsi dei rapporti compromettendo nel tempo le relazioni personali e lavorative. Alla dipendenza sessuale si associano come causa o conseguenza anche ansia, depressione e aggressività. Le caratteristiche secondarie della dipendenza sessuale sono variabili a seconda della estensione del disturbo e della storia personale sul quale impatta:
- agitazione psicomotoria
- degrado delle relazioni
- deficit mnemonico
- deficit cognitivo
- astenia
- deficit del sonno
- insicurezza
- depressione
- irrequietezza
- impossibilità di innamoramento
La dipendenza sessuale è un disturbo clinicamente rilevante, quando la sua intensità causa sofferenza del paziente e delle persone con le quali si rapporta. Talvolta il comportamento nella dipendenza sessuale oltre ad essere promiscuo si chiude in una unica forma espressiva, tale da escludere piacere e determinare conflitti. La terapia della dipendenza sessuale si avvale di principalmente di psicoterapia personale e dei gruppi di sostegno, Nei casi più gravi si è proposto anche l’uso di diverse categorie di farmaci.
Il biofeedback è uno strumento privo di controindicazioni applicabile nel trattamento della dipendenza sessuale, quando connessa a stress sia come causa, sia come conseguenza. A tal scopo si utilizzano favorevolmente il biofeedback del segnale elettrodermico e il biofeedback respiratorio. Il biofeedback del segnale elettrodermico emula per il paziente il potenziale di membrana correttto, interagendo in tal modo con il sistema neurovegetativo e con l’asse HPA. Le variazioni del potenziale di membrana negli spettri di frequenza più elevati è sono infatti da riferire al sistema neurovegetativo e dell’asse HPA. Il biofeedback del segnale elettrodermico emula, l’assenza di processi infiammatori, al fine di abbassare la risposta dell’asse HPA e, conseguentemente, il rilascio di glucocorticoidi. Questi ormoni non sono però implicati solo nell’ infiammazione cronica, ma anche nelle malattie stress correlate.
Il biofeedback respiratorio si basa sulla retroazione al paziente di un ritmo respiratorio sincronizzato al ritmo del battito cardiaco. Il biofeedback respiratorio permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco vantaggiosa alla vagotonia, condizione essenziale alla espressione sessuale piacevole. La relazione coerente tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco, induce una interferenza terapeutica sul sistema nervoso autonomo parasimpatico. Il paziente è connesso ad un fotopletismografo in grado di valutare il funzionamento del sistema nervoso autonomo che dopo aver misurato le variabili dipendenti dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico, elabora un ritmo respiratorio che il paziente è chiamato a seguire tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito.
Il biofeedback del segnale elettrodermico e il biofeedback respiratorio si somministrano in cicli di trattamento. La terapia è generalmente gradita dai pazienti, perché comporta un piacevole rilassamento. Per migliorare la risposta in terapia si associa al trattamento valutazione della nutrizione e si consiglia di bere il turn over idrico giornaliero dopo verifica tramite l’analisi di composizione corporea. Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e un preciso protocollo di inclusione nella terapia. Anche le interazioni con altre forme di terapia, e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e eventuali accertamenti. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore. Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.
Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma
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