Coxartrosi e biofeedback
Per la coxartrosi è utile il biofeedback del segnale elettrodermico come terapia antinfiammatoria e analgesica priva di effetti indesiderati. Nel biofeedback il paziente è connesso ad una apparecchiatura che retroaziona il segnale elettrodermico prelevato dal paziente.. Il biofeedback è applicato nella coxartrosi per ridurre la flogosi e contenere il dolore connesso. L’impiego dell’ biofeedback del segnale elettrodermico è particolarmente importante in tutte le patologie degenerative e infiammatorie delle articolazioni che accompagnano talvolta per anni la vita dei pazienti.
La coxartrosi è una malattia delle anche, che coinvolge prima la cartilagine e successivamente le parti ossee dell’articolazione. L’usura della cartilagine e progressivamente dell’articolazione compromette la normale deambulazione è denominata coxartrosi. Si distinguono due forme di coxartrosi: una primaria e una conseguenza di altri eventi clinici come la displasia delle anche, i traumi o alla necrosi asettica della testa del femore. Lo strato di cartilagine che riveste il contatto tra le parti ossee delle anche si assottiglia progressivamente fino a evidenziare disfunzione. L’osso non più protetto dall’elasticità meccanica della cartilagine si deforma e produce osteofiti, escrescenze a forma di becco che limitano il movimento. La retrazione dei muscoli coinvolti nel processo infiammatorio cronico determina una caratteristica postura dell’individuo affetto da coxartrosi. La diagnosi delle cause per la coxartrosi precede il trattamento e richiede generalmente la radiografia.
Il biofeedback del segnale elettrodermico è una terapia utile per la gestione del paziente con dolore e coxartrosi. Il suo valore non risiede soltanto nell’analgesia, in altre parole la sua capacità di ridurre il dolore. Il biofeedback del segnale elettrodermico tramite gli effetti miorilassanti antinfiammatori agisce sulle cause della coxartrosi. Il biofeedback del segnale elettrodermico attraverso la stimolazione del potenziale d’azione delle cellule ottiene una ripolarizzazione cellulare con conseguente riequilibrio dell’ambiente intra ed extracellulare, favorendo la riduzione dello stato infiammatorio e pertanto anche il dolore. Il biofeedback si somministra in cicli di trattamento la cui frequenza e estensione dipende dalla gravità dei sintomi. Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico. La diagnosi, le interazioni con altre forme di terapia e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e quando necessario con tutti gli accertamenti opportuni. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore. Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.
Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma