Asma e biofeedback respiratorio
Nella cura dell’ asma è utile il biofeedback respiratorio per modulare il sistema neurovegetativo del paziente, attraverso una respirazione coerente. Il biofeedback respiratorio nell’ asma si basa sulla interazione tra paziente e una strumentazione. La strumentazione stabilisce tramite fotopletismografia il ritmo respiratorio coerente per migliorare il sistema neurovegetativo e favorire una respirazione libera da ostruzione.
L’ asma è una malattia infiammatoria caratterizzata dallo spasmo delle vie aeree spesso in seguito ad allergia. I pazienti affetti da asma patiscono episodi ricorrenti caratterizzati da respiro sibilante e fischiante, difficoltà respiratoria, senso di costrizione toracica e tosse. Tali episodi si presentano come crisi e sono seguiti da un periodo latenza clinica di intervallo variabile. Dall’ asma sono da dinstigure patologie con sintomatologia simile come bronchiti, enfisema o scompenso cardiaco.
L’ asma oltre a meccanismi di tipo somatico può essere scatenata come risposta adattativa a stress ed è una delle prime malattie ad essere stata riconosciuta come psicosomatica. L’ asma è più frequente nei paesi sviluppati, sia per la intensità maggiore dello stress che per l’inquinamento diffuso dell’aria. L’ asma è una malattia in costante crescita e costituisce pertanto un importante problema di sanità pubblica. L’ asma può insorgere a qualsiasi età, si osserva però un picco d’incidenza intorno ai tre anni e al processo di scolarizzazione. Nell’infanzia i maschi ne sono doppiamente soggetti rispetto alle femmine, mentre tra gli adulti non c’è differenza significativa. Negli adulti l’asma tende a cronicizzare, mentre nei bambini si osserva una regressione in adolescenza. I fattori di rischio per l’asma sono numerosi, hanno origine genetica e ambientale e ognuno può contribuire con peso differente nella manifestazione della patologia. Le cause principali cause sono:predisposizione genetica,
- allergia
- nutrizione
- condizioni igieniche
- stile di vita
- inquinamento dell’aria
- sedentarietà
- tabagismo
- condizioni di lavoro
- stress
- mancata esposizione a infezioni
- eccessiva esposizione alle infezioni delle prime vie aree
- obesità
La terapia convenzionale dell’ asma utilizza principalmente farmaci i beta-bloccanti, antileucotrenici, cortisonici e ansiolitici. La rieducazione respiratoria non sostituisce i farmaci, ma è molto utile nel trattamento per conenetere il loro dosaggio e favorire il decorso. Il biofeedback respiratorio si applica nell’asma per favorire un riequilibrio del sistema neurovegetativo, aspetto essenziale nel trattamento della malattia. Il paziente è connesso ad una strumentazione di biofeedback che tramite un fotopletismografia permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco, elaborata funzionalmente al contenimento dell’asma.
La relazione coerente tra respiro e ritmo cardiaco elaborata dalla strumentazione viene proposta al paziente, che la esegue sotto stretto monitoraggio. La coerenza del ritmo respiratorio e cardiaco induce una modulazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico e pertanto insegna al paziente come contenere l’ asma tramite un controllo del proprio respiro. Il ritmo respiratorio che il paziente è chiamato a seguire, tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito, è nel corso del tempo da lui interiorizzato. Il paziente acquisisce con il ripetersi dei trattamenti una capacità di applicare tale tecnica in tutte le crisi di dispnea o per prevenirle .
Il biofeedback respiratorio tramite fotopletismografia permette al paziente di portare a coscienza come il respiro sia intimamente connesso alle asma e di modularle tramite un controllo volontario del ritmo respiratorio e cardiaco. Il biofeedback respiratorio si somministra in cicli di trattamento la cui frequenza e estensione dipende dalle patologie trattate. Le sedute di trattamento risultano gradevoli ai pazienti. Il biofeedback respiratorio sotto controllo con fotopletismografia è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e con un preciso protocollo di inclusione nella terapia. Le interazioni con lo stile di vita, la nutrizione e soprattutto con altra forma di terapia come quella farmacologica è oggetto di valutazione preliminare al trattamento. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore. Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.
Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma
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