Gomito del tennista e biofeedback
Nel gomito del tennista è utile il biofeedback del segnale elettrodermico coma terapia antinfiammatoria e analgesica priva di effetti indesiderati. Nel biofeedback il paziente è connesso ad una apparecchiatura che retroaziona il segnale elettrodermico prelevato dal paziente. Il biofeedback è una terapia naturale, che contribuisce a ridurre o evitare terapia maggiormente invasiva. Il biofeedback è applicato nel gomito del tennista per ridurre la flogosi e contenere il dolore connesso.
Il gomito del tennista è spesso dovuto ad un’ epicondilite ovvero un’infiammazione dell’articolazione e in particolare dei suoi tendini. Il termine gomito del tennista, deriva dal fatto che la malattia impegna frequentemente questa categoria di sportivi. Tuttavia, il gomito del tennista riguarda anche coloro per motivi professionali o amatoriali impegnano intensamente l’articolazione del gomito come un dattilografo, un pianista o uno scrittore o un operatore al terminale. Il gomito del tennista è un disturbo di carattere invalidante per le complesse funzioni biomeccaniche dell’articolazione.
Senza una giusta terapia, il gomito del tennista può cronicizzare ingenerando un limite considerevole delle funzioni articolari. La diagnosi di gomito del tennista è prevalentemente clinica, anche se si adottano in supporto un’ecografia e l’esame radiologico. Quest’ultima evidenzia un risultato generalmente sono in presenza di calcificazioni. La terapia convenzionale del gomito del tennista impiega antinfiammatori della categoria dei FANS e immobilizzazione dell’articolazione. Si esegue talvolta un trattamento del gomito del tennista mediante terapia infiltrativa con cortisone o l’acido ialuronico. Si arriva nei casi limite anche all’intervento chirurgico anche se non tutti concordano su questa cura. Il ricorso a fisiochinesiterapia è maggiormente consigliabile soprattutto per evitare l’intervento chirurgico.
Una valutazione nutrizionale è utile e precede il trattamento con biofeedback del segnale elettrodermico, In caso di gomito del tennista è infatti necessario verificare strumentalmente una perdita della massa magra muscolare e\o aumento della massa grassa con tendenza all’acidificazione metabolica. Per la diagnosi di questo importante fattore di flogosi sistemica è necessaria l’analisi della composizione corporea.
Il biofeedback del segnale elettrodermico per il gomito del tennista si applica per contenere la flogosi e il dolore. Il biofeedback del segnale elettrodermico attraverso la stimolazione del potenziale d’azione delle cellule ottiene una ripolarizzazione cellulare con conseguente riequilibrio dell’ambiente intra ed extracellulare, favorendo la riduzione dello stato infiammatorio e pertanto anche il dolore. Il biofeedback si somministra in cicli di trattamento la cui frequenza e estensione dipende dalla gravità dei sisntomi. Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico. La diagnosi, le interazioni con altre forme di terapia e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e quando necessario con tutti gli accertamenti opportuni. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore. Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.
Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma
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