Artrite e biofeedback
Il biofeedback del segnale elettrodermico è utile per il trattamento dell’ artrite, come antinfiammatorio e analgesico privo di controindicazioni. Questo è particolarmente importante nell’artrite perchè la possibilità di ripetere una terapia nel tempo è rilevante per le malattie autoimmuni e cronico degenerative. Nel biofeedback del segnale elettrodermico il paziente è connesso ad una apparecchiatura che retroaziona il segnale elettrodermico prelevato. L’impiego dell’ biofeedback del segnale elettrodermico è utile in tutte le patologie degenerative e infiammatorie delle articolazioni. Il biofeedback del segnale elettrodermico ha molte applicazioni tra le quali l’artrite non solo come terapia del dolore, ma soprattutto per il recupero della funzione articolare e la modulazione del processo flogistico.
L’ artrite reumatoide è una poliartrite infiammatoria cronica causata appunto da processi autoimmuni. Il paziente produce anticorpi contro i tessuti delle sue articolazioni. Si chiamano malattie autoimmuni quelle denotate dalla produzione di anticorpi contro lo stesso organismo affetto dalla malattia. Nell’ artrite reumatoide, l’infiammazione cronica è associata a un’alterazione neuroendocrina che impedisce il suo estinguersi. L’ artrite si differenzia dall’artrosi sopratutto per la sua natura autoimmune. Dall’ artrite sono più colpite le donne e il numero dei casi osservati aumenta con l’età dei pazienti. La sinovia, una membrana di origine mesenchimale è il bersaglio principale dei processi autoimmuni dell’ artrite reumatoide. In una prima fase della malattia la sinovia cresce in spessore e comincia a erodere prima la cartilagine e successivamente l’osso. Generalmente l’ artrite reumatoide coinvolge le piccole articolazioni in particolare le mani. Quando l’infiammazione coinvolge i tendini e allora si avranno manifestazioni cliniche diverse: “il dito a collo di cigno”, “il dito a bottone in occhiello” oppure “dito a martello”. L’ artrite è una malattia sistemica quindi può coinvolgere anche altri organi e apparati. Tipici per l’ artrite sono i noduli reumatoidi, superficiali o profondi, che possono formarsi anche a livello polmonare. Ci può essere fibrosi polmonare, pleurite o pleuropericardite.
I dolori secondari a artrite sono sotto il controllo del sistema nervoso centrale anche tramite sostanze endogene ovvero i mediatori biochimici della flogosi. Il biofeedback del segnale elettrodermico attraverso la stimolazione del potenziale d’azione delle cellule ottiene una ripolarizzazione cellulare con conseguente riequilibrio dell’ambiente intra ed extracellulare, favorendo la riduzione dello stato infiammatorio cronico che alimenta l’ artrite. Il biofeedback si somministra in cicli di trattamento la cui frequenza e estensione dipende dalla patologia trattata e dalla sua gravità. Le sedute di trattamento sono generalmente gradite dai pazienti, perché inducono un piacevole rilassamento. Per migliorare la risposta in terapia si associa al trattamento l’integrazione di elettroliti e si consiglia di bere il turn over idrico giornaliero dopo verifica tramite l’analisi di composizione corporea.
Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e un preciso protocollo di inclusione nella terapia. Anche le interazioni con altre forme di terapia, lo stile di vita, la nutrizione e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e eventuali accertamenti. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore. Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.
Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma
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