Effetto antinfiammatorio del biofeedback
Il biofeedback del segnale elettrodermico è una apparecchiatura che retroazione il comportamento elettrico dei tessuti stimolando come un antinfiammatorio il paziente trattato. Il segnale elettrodermico, implicato nel biofeedback è una variabile che risente di specifici elettroliti presenti nei vari comparti del corpo umano. L’effetto antinfiammatorio è coerente con una corretta allocazione e attività di questi elettroliti.
Nel biofeedback del segnale elettrodermico applicato per ottenere un effetto antinfiammatorio si somministra al paziente uno stimolo elettrico a bassissima intensità che interagisce con i flussi di scambio ionico emulando terapeuticamente il potenziale di membrana fisiologico. II biofeedback del segnale elettrodermico retroaziona il segnale del potenziale cellulare prelevato dal paziente consentendo di evocare potenziali di azione con frequenza maggiore ovvero inducendo un effetto antifiammatorio.
La retroazione nel biofeedback del segnale elettrodermico consente di rigenerare la ripolarizzazione cellulare significa abbassare significativamente i processi flogistici e concorrere nell’indurre l’equilibrio tra acqua intracellulare e acqua extracellulare, tipica dell’ omeostasi priva di infiammazione. L’ effetto antinfiammatorio ottenuto dal biofeedback del segnale elettrodermico si ottiene attraverso la strumentazione che preleva dal paziente la lettura sistemica dei potenziali tissutali attraverso 2 elettrodi posizionati nei polsi. Successivamente il biofeedback del segnale elettrodermico analizza potenziali elettrici in tutta la gamma dello spettro di frequenze generate dagli scambi ionici e effettua una correzione del valore dei potenziali analizzati, somministrando con altri 2 elettrodi, posizionati nelle caviglie, un controvalore di differenza per portare i potenziali di membrana cellulare al potenziale di soglia e di conseguenza indurre con una maggiore frequenza i potenziali d’azione.
I limiti dell’effetto antinfiammatorio ottenibile tramite il biofeedback del segnale elettrodermico diependono dalla turnover idrico del paziente e\o dalla sua disitratazione. Un effetto antinfiammatorio risulta inibito anche dal’ uso frequente di farmaci modulatori della flogosi e dalla acidificazione tissulare del paziente. La gestione dei farmaci da parte di un medico, la somministrazione di sistemi tampone e un corretto ricambio di acqua da bere sono pertanto la preparazione fondamentale nel biofeedback.
Il biofeedback del segnale elettrodermico come antinfiammatorio si somministra in cicli di trattamento la cui frequenza e estensione dipende dalla patologia trattata e dalla sua gravità. Le sedute di trattamento antinfiammatorio sono generalmente gradite dai pazienti, perché inducono un piacevole rilassamento. Il turn over idrico giornaliero, specifico per ogni paziente e connesso alla costituizione fisica è misurabile con l’analisi di composizione corporea. Il biofeedback del segnale elettrodermico è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback del segnale elettrodermico con scopo antinfiammatorio sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e un preciso protocollo di inclusione nella terapia. Anche le interazioni con altre forme di terapia, lo stile di vita, la nutrizione e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e eventuali accertamenti. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore. Il biofeedback del segnale elettrodermico non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.
Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback a Roma
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