Anedonia e biofeedback

Anedonia e biofeedback

Anedonia e biofeedback
Anedonia e biofeedback

Il biofeedback può essere impegnato nell’ anedonia per le forme  cliniche correlate a stress patito.  Le tecniche di  biofeedback  si basano sulla interazione tra paziente e una apposita strumentazione. Il biofeedback retroaziona sul paziente una sua variabile fisiologica controllata dalle aree sottocorticali del sistema nervoso centrale.  

L’ anedonia definisce un condizione di sofferenza caratterizzata dalla incapacità  del paziente a provare piacere  di qualsiasi qualità. Il paziente affetto da anedonia non è in grado di provare piacere nel cibo, nella sessualità, nelle percezioni somatosensoriali, nel riposo o nella occupazione. L’ anedonia può costituire una risposta adattativa a stress o essere sintomo emozionale di malattie mentali. L’ anedonia non è una malattia a se stante ma un sintomo di altro quadro psicopatologico:

  • morbo di parkinson
  • schizofrenia
  • depressione endogena

L’ anedonia è un sintomo spesso riferito a malattie mentali come le psicosi. Non di meno l’ anedonia in forme parziali e meno estese può essere segno di nevrosi. In questo contesto la risposta adattativa a stress può escludere piacere, quando a questo è associato un conflitto biologico. Il sistema nervoso del paziente nelle aree sottocorticali applica una soluzione al conflitto biologico connesso a piacere, escludendolo dalla percezione come tale. Questo avviene quando un piacere è risentito come portatore di conseguenze inaccettabili. Generalmente un conflitto biologico in età fertile programma questo adattamento a stress. Ogni qualvolta una situazione  con caratteristiche piacevoli è risentita come analogica al conflitto programmante, il paziente evidenzia anedonia.  L’ anedonia stress correlata è sempre parziale e  può essere classificata  per le forme particolari di piacere che esclude senza interferire con le residuali :

  • anedonia sociale come disintereresse alle relazione
  • anedonia sessuale come disinteresse alla sessualità
  • anedonia alimentare come disinteresse al cibo
  • anedonia emozionale come disinteresse alle passioni

L’ anedonia    è curata in medicina convenzionale con la psicoterapia e gli psicofarmaci a seconda se  stress correlata o sintomo di malattia mentale.  Il biofeedback è uno strumento privo di controindicazioni applicabile  per l’ anedonia stress correlata.  A tal scopo si utilizzano favorevolmente il biofeedback del segnale elettrodermico e il biofeedback respiratorio.  Il biofeedback  del segnale elettrodermico emula per il paziente il potenziale di membrana correttto, interagendo in tal modo con il sistema neurovegetativo e  con  l’asse HPA.  Le variazioni del potenziale di membrana negli spettri di frequenza più elevati è sono infatti da riferire al sistema neurovegetativo e dell’asse HPA.  Il biofeedback del segnale elettrodermico emula, l’assenza di processi infiammatori, al fine di abbassare la risposta dell’asse HPA e, conseguentemente, il rilascio di glucocorticoidi. Questi ormoni non sono però implicati solo nell’ infiammazione cronica, ma anche nelle malattie stress correlate.

Il biofeedback respiratorio si basa sulla retroazione al paziente di un ritmo respiratorio sincronizzato al ritmo del battito cardiaco.   Il biofeedback respiratorio permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco vantaggiosa alla vagotonia, condizione essenziale alla  percezione del piacere.  La relazione coerente tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco, induce una interferenza terapeutica sul sistema nervoso autonomo parasimpatico.  Il paziente è connesso ad un fotopletismografo in grado di valutare il funzionamento del sistema nervoso autonomo che dopo aver misurato le variabili dipendenti dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico, elabora un ritmo respiratorio che il paziente è  chiamato a seguire tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito.

Il biofeedback del segnale elettrodermico e il biofeedback respiratorio si somministrano in cicli di trattamento. La terapia è generalmente gradita dai pazienti, perché comporta un piacevole rilassamento.  Per migliorare la risposta in terapia si associa al trattamento valutazione della nutrizione e si consiglia di bere il turn over idrico giornaliero dopo verifica tramite l’analisi di composizione corporea. Il biofeedback è una terapia. Pertanto è opportuno che il biofeedback sia prescritto e somministrato da un medico dopo una diagnosi e un preciso protocollo di inclusione nella terapia.  Anche le interazioni con altre forme di terapia, e le controindicazioni sono oggetto di valutazioni preliminari al trattamento che avvengono tramite visita e eventuali accertamenti.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  Il biofeedback non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Biofeedback  a Roma

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